Secondo leggende pressocché del tutto infondate, si ritiene in modo del tutto illegittimo che il latte dopo una certa determinata età non debba essere più bevuto. E’ chiaramente un luogo comune da superare perché oggi gli studi scientifici condotti dai più importanti centri di nutrizione dicono che il latte resta l’alimento imprescindibile nell’alimentazione di adulti e bambini, avendo il potere di nutrire in modo considerevole grazie al suo apporto nutritivo, essenziale tanto per la crescita quando per la salute delle ossa e dell’organismo ovviamente.
Gli studi condotti più specificamente da Humanitas ci permettono di individuare addirittura nel latte intero l’alimento più completo tra tutti, grazie ai grassi presenti. La scrematura, al contrario, consente di ridurre l’apporto calorico, lasciando intatto il carico di benefici contenuti nel latte, ovvero proteine e zuccheri, come il saccarosio, ma soprattutto calcio e vitamina D.
Benefici e controindicazione del latte
Tanti quindi i benefici legati al latte: non solo nutrimento essenziale fino all’anno di vita dei bambini, ma indiscutibilmente importante per l’apporto di calcio per irrobustire e garantire fermezza delle ossa, oltre importante contributo benefico per minerale, proteine e vitamine per la nostra salute generale. Sono quindi un ottimo contributo per garantire la crescita per i bambini e per gli adolescenti, ma è determinante, per esempio, nelle donne in pre-menopausa poiché il calcio presente ostacola l’avanzare dell’osteoporosi.
Ma valutiamo insieme anche gli effetti collaterali, per lo più legati alla presenza dei grassi soprattutto nel latte intero, una condizione che si limita grazie alla possibilità di optare per un latte parzialmente o totalmente scremato. Inoltre, consideriamo anche la crescita sempre più considerevole di casi di intolleranze al lattosio, anche in questo condizione facilmente risolvibile grazie alla grande varietà di latte che si può scegliere, non sempre e solo senza lattosio, ma ottenuto anche attraverso la spremitura di semi di varia natura: mandorle, avena, cocco ad esempio.
Cosa fa male del latte in generale?
Il motivo quindi per cui il latte possa fare male è soprattutto insito alla sua composizione. CI sono infatti degli enzimi che tendono a nuocere alla salute, scatenando allergie o più comunemente delle intolleranze che non permettono di digerire con facilità il latte, scatenando disturbi digestivi di notevole importanza, a volte con conseguenze che richiedono l’intervento medico. Questi sono i motivi che determinano i disturbi:
- presenza alla mancanza di produzione di lattasi, un enzima necessario per digerire il lattosio, ovvero lo zucchero presente nel sangue.
- proteine del latte che scatenano allergie che possono essere da lievi a gravi
- presenza di glutine nel latte
I sintomi più frequenti sono gonfiore, gas e diarrea, ma anche stitichezza, nausea, vomito e crampi addominali, a cui si possono sommare orticaria e eczema. Per diagnosticare che sono davvero presenti disturbi legati al consumo del latte, è meglio chiedere un consulto medico, che saprà indicare la strada giusta per evitare di stare male, per lo più evitando alimenti con lattosio.
In generale, il latte resta un alimento completo, molto utile per la salute dell’organismo, ma comunque sempre legata al benessere generale, che quindi non deve creare disturbi di nessun tipo. E’ chiaro che non si può generalizzare e ogni situazione è piuttosto soggettiva, ma è doveroso prestare sempre attenzione al consumo del latte.