L’olio d’oliva può riservarci diverse sorprese, ma non è detto che queste siano sempre positive. Solitamente siamo soliti percepire questo prodotto come qualcosa di estremamente benefico poiché prodotto con metodi e lavorazioni che non fanno altro che esaltarne le proprietà organolettiche. In realtà però, bisogna sempre stare molto attenti in quanto c’è sempre un’insidia dietro l’angolo.
Nell’ultimo periodo si parla sempre più spesso di allerta olio d’oliva poiché diversi campioni di questo prezioso nettare sono stati esaminati e hanno rivelato la presenza di elementi e sostanze che si sono rivelate particolarmente nocive per la salute delle persone. Ecco, dunque, che cosa può contenere l’olio d’oliva e per quale motivo non bisogna mai abbassare la guardia.
Come si produce l’olio d’oliva?
L’olio d’oliva è un condimento estremamente ricercato in Italia e nel mondo e forse in questo particolare periodo storico è anche il più caro sul mercato. Per produrre questo alimento è necessario effettuare delle procedure di lavorazione all’interno di quelle aree che chiamiamo frantoi e che presentano l’opportunità di utilizzare dei macchinari che trasformano le olive in olio.
Ovviamente il processo parte dalla raccolta delle olive che verranno poi lavate e sottoposte a delle operazioni particolari, tra cui la frangitura, la gramolatura e la spremitura. Vengono quindi schiacciate fino ad ottenere un composto cremoso e successivamente vengono mescolate affinché venga rilasciata una certa dose di acqua. Successivamente segue la spremitura, che ci permette di ottenere l’olio che verrà poi stoccato nei contenitori appositi.
Che cosa può contenere l’olio d’oliva?
Sicuramente le olive sono dei frutti nobili ed è per questo che grazie alla loro spremitura è possibile ottenere diverse tipologie di olio che cambiano in base a varietà e caratteristiche. Bisogna però fare attenzione al fatto che, in alcuni casi, possono accumularsi all’interno dell’olio delle sostanze che si potrebbero rivelare tutt’altro che benefiche. Tra quelle da non sottovalutare troviamo:
- Pesticidi
- Sostanze che derivano dalla contaminazione
- Addensanti e additivi
Come ogni altro prodotto, le olive richiedono di una tempistica per poter crescere e molto spesso vengono trattate con pesticidi non solo per raggiungere risultati più soddisfacenti e veloci, ma anche per tenere lontani tutti gli insetti che potrebbero danneggiarle. Peccato però che queste sostanze non sempre spariscono con le procedure di lavorazione ed è per questo che possono poi essere rilevate all’interno dell’olio.
Molto pericolose anche tutte quelle sostanze che derivano dalla contaminazione ambientale, per non parlare poi di addensanti e additivi che vengono miscelati insieme all’olio per renderlo più caratteristico e duraturo, anche se alla fine comportano più danni che benefici. Bisogna quindi valutare la presenza di questi ingredienti prima di acquistare l’olio, poiché un’alta dose degli stessi potrebbe causare importanti problematiche di salute.